sabato 10 luglio 2010

Metti una sera a "casa" dei Signori G. Stasera alle 22 al Caffè Morlacchi.


Chitarra e voce per rileggere il teatro canzone di Giorgio Gaber e non solo. Giulia Zeetti e Giuseppe Barbaro, voce e chitarra, sono rispettivamente la Signora e il Signor G, la “strana famiglia” - tanto per citare il Nostro – che questa sera al Caffè Morlacchi presenterà, a partire dalle 22, il suo primo Cd. “Signori G live in caffè Morlacchi”, pubblicato dall'etichetta perugina Radar Records, è la “fotografia” - si, c'è anche Jannacci, tra i Numi tutelari del duo – di un progetto multimediale, presentato a giugno proprio al Morlacchi e che in occasione di UJ vede il suo battesimo su moderno supporto fonografico (meglio conosciuto come Compact disc).
Abbiamo incontro Giulia e Giuseppe per farci spiegare come e perché sono nati i Signori G.
Giuseppe - Il progetto nasce, come spesso accade, quasi per caso. Nel senso che ho incontrato Giulia per una collaborazione teatrale, visto che lei oltre che cantante è anche un'attrice, e da lì abbiamo cominciato a confrontarci sulle nostre comuni passioni artistiche e musicali. Ecco allora il teatro canzone di Giorgio Gaber, prima di tutto. Ma anche Enzo Jannacci e Paolo Conte, per un lavoro che non è stato fatto solamente sulle musiche ma anche sui testi.
E ora questo Cd.
Giulia – Il progetto è essenzialmente live, ma non è un semplice concerto, e questo è testimoniato bene nel disco. Qui oltre alle canzoni c'è una traccia video e c'è uno splendido album fotografico realizzato in occasione della prima esibizione del 9 giugno scorso: “I Signori G live” nascono cioè da un bell'incastro tra esperienze diverse. (Direttore artistico e produttore esecutivo Marco Suraci, assistente alla produzione e scenografa Valeria Ciccone, ideazione e produzione della traccia video all'interno del disco Daniele Suraci, luci e riprese Sergio Aussello, lavoro fotografico fammivedere.com, grafica Alessandro Scullari, registrazione del live e missaggio Lorenzo Brilli NdR)
Questa sera il “secondo” battesimo, e poi?
Giuseppe – Durante Umbria Jazz saremo ancora al Caffè Morlacchi, dopo questa sera, il 13 e il 17 luglio, sempre a partire dalle 22. Poi si proseguirà con altre date in giro per l'Umbria.
Giulia – Tra queste, tanto per anticipare qualcosa, ci fa molto piacere annunciare quella del 23 agosto a Spello, per una rassegna sul teatro canzone promossa dal Teatro Subasio.

venerdì 9 luglio 2010

"L'orto botanico" di via Pellini...



Quattro passi in città nonostante il caldo? Se volete il "verde" senza arrivare al parco potete fare un giro per via Pellini (nelle foto): qui c'è un vero e proprio "orto botanico" che ha conquistato il marciapiede... una sfoltita, per non dover scendere in strada, no?

Se la "gente che fa la storia" passa in città. Gilberto e Arsenio, la Granma e la quotidianità del mito.


Come cantava il Principe De Gregori, è la gente che fa la Storia. È la gente comune che accompagna e rende gloriose le azioni dei grandi uomini e che realizza cambiamenti epocali per un popolo. E quando capita di sentire la Storia concretizzarsi nella voce rauca di due persone comuni che hanno partecipato ad uno degli episodi più affascinanti del Ventesimo Secolo, l’emozione vibra nell’aria. Ascoltare Gilberto Garcia Alonso e Arsenio Garcia Davila raccontare della loro partecipazione in prima linea alla rivoluzione cubana e dei mesi di preparazione dei barbudos in Messico guidati da Fidel Castro e al fianco di Ernesto Guevara fa vibrare l’emozione. Mercoledì nella sala dell’associazione culturale Combo in via Cartolari quaranta, forse cinquanta persone trattengono il respiro, religioso silenzio. Gracili, canuti, sorridenti, quei due anziani cubani parlano a ruota libera dello sbarco del Granma lungo le coste cubane, delle lotte contro l’esercito regolare di Batista, della morte di ventimila giovani volontari (intellettuali, operai, campesinos). Parlano di quel primo gennaio del 1959 quando il dittatore fu cacciato dall’isola caraibica. Ma soprattutto parlano dei loro vent’anni e dei loro sogni, della convinzione ancora viva che il socialismo di cui Fidel infarciva le lunghe giornate messicane era ed è l’unica soluzione per il loro popolo. Parlano di una Cuba povera e diseguale che con il loro sacrificio avrebbe potuto trasformarsi e divenire esempio per l’America Latina e per il mondo. Parlano degli Stati Uniti (che nominano solo con l’epiteto di “impero”) e sorridono dicendo di aver resistito a ben 11 presidenti alla Casa Bianca. E parlano della quotidianità con il futuro mito Che Guevara: imbranato in cucina, poco portato per il ballo e stonato, tanto da rovinare le melodie cubane cantandole come fossero un tango.
Dopo un’ora e mezzo di racconti, il pubblico interviene. Si alzano mani, partono domande, curiosità, richieste. Perché Fidel lasciò Guevara morire in Bolivia? La lotta armata è ancora la soluzione? Perché in Honduras vince la destra reazionaria? Ma alla fine quello che tutti chiedono a quei due anziani barbudos è una speranza per il futuro: non solo la speranza di un cambiamento reale, ma soprattutto la speranza di riuscire ancora a sognare come hanno fatto Gilberto e Arsenio sulla Granma.



giovedì 8 luglio 2010

In the name of majèle. Cucina, curiosità e storia alla seconda letsione del Corzo de Perugino a Pretola


Si è svolta ieri sera la seconda “letsione” del Corzo de Perugino a Pretola, due ore e mezza di “peruginitudine” all’ombra della trecentesca torre sulle rive del Tevere. Una bella cornice di pubblico, circa 250 persone, per lo spettacolo curato da Diego Mencaroni, Leandro Corbucci e dallo staff di wikidonca.
Dopo un breve ripasso sulla serata precedente si è partiti subito con gli argomenti del giorno, la cucina locale con quello che è l’animale principe e simbolo per antonomasia: il “majèle” e un ripasso di geografia per individuare da dove viene il nostro dialetto e perché ha confini cosi netti.
E’ stata poi la volta della grammatica, con le forme degli articoli, le coniugazioni dei verbi (in perugino ne esistono ben quattro), pronomi personali e quelli che potrebbero dirsi pronomi “indefiniti” ovvero i termini COSO e CAZZABUBBLO, usati per oggetti, persone o azioni non meglio precisate o di cui sfugge il nome.
Si è poi passati alla Perugia Medievale, quindi al momento storico di maggior splendore per la città, quindi con la Perugia Turrena, la costruzione della fontana, l’acquedotto di Monte Pacciano, la fondazione dell’Università e le opere di Braccio Fortebraccio, per terminare nel 1500 con la storia di quella che è stata la Signoria di Perugia: i Baglioni.
Qui il discorso si è allacciato all’arte con la deposizione di Cristo del Raffaello e l’intervento dell’esperto d’arte Stefano Bruscia. I vari personaggi all’interno del quadro di Raffaello infatti nascondono le sembianze dei protagonisti delle nozze di sangue dei Baglioni, e il Cristo morto pare riportare proprio le sembianze di Grifonetto Baglioni.
Durante la serata si è svolta la proiezione di alcuni esilaranti filmati di 7cervelli e la premiazione del vincitore estratto dal concorso “la parola più bula” indetto da Corzo de Perugino e Wikidonca e svoltosi durante Umbria Trash 2010 a Pian di Massiano. Il premio è stato consegnato al vincitore Andrea Longetti, alla presenza degli organizzatori di Umbria Trash e della Iena di Italia1 Mauro Casciari.
Al termine è stato distribuito il consueto “quizze” a risposta multipla per constatare i progressi della “classe”.
Prossimi appuntamenti venerdì 23 luglio e giovedì 29 luglio, nell'area della Torre di Pretola alle ore 21. Sarà possibile cenare a partire dalle 20 con un'ottima grigliata, contorno e vino a soli 5 euro.
Riccardo Cesarini

Umbria Jazz 2010, work in progress...



Ore 6 a Piazza Italia. Aria frizzante. E un fermento inatteso. La vigilia di Umbria Jazz, edizione 2010, si fa sentire fin dalle prime ore del giorno. Si riforniscono gli stand: fusti di birra spostati da una parte a quell'altra della piazza catalizzano l'attenzione dei pochi passanti.
Noi c'eravamo e abbiamo fotografato questo insolito dietro le quinte. C'eravamo e ci saremo nei prossimi dieci giorni per catturare facce, momenti, emozioni. E per documentare fatti e misfatti della nostra UJ....

mercoledì 7 luglio 2010

InChiostro Festival: quando la curiosità paga, a suon di blues.



Ne nasconde, di chicche, la vecchia Perugia. Capita ad esempio di uscire senza grosse pretese – alla tv l'Olanda ci ricorda che da qualche parte, giù in fondo all'Africa, c'è un mondiale di calcio mentre l'arietta calda ci fa notare che è pur sempre estate – e di finire quasi per caso al Chiostro di Sant'Anna, in viale Roma. Qui, da giugno fino a settembre, alcune associazioni attive in vari ambiti culturali (Tetraktis, Dancegallery, Smàscherati) propongono un festival di arti varie – InChiostro Festival, giunto quest'anno alla seconda edizione - con un cartellone di interessanti realtà locali innervato qua e là da qualche bel nome nazionale (anticipiamo già il 4 agosto i Diaframma).
Ieri sera toccava ai Perfect Trick – rock band nostrana già vincitrice nel 2009 della selezione umbra per Arezzo Wave e ormai nome affermato nel sottobosco concertistico dell'hinterland perugino e non solo – e, in seconda battuta, ai siciliani Waines. Set energico e breve, per i padroni di casa, titolari di un rock in cui la tradizione alternativa del Belpaese si mescola a interessanti suggestioni post-rock d'oltreoceano: non male certo – un po' troppo Verdena style, per chi scrive – anche perché non volendo le convinte schitarrate segnalano da subito quello che sarà poi uno dei problemi della serata, e cioè un'acustica del luogo non certo impeccabile. Per ascoltare bene bisogna piazzarsi davanti al gruppo, situato al centro del chiostro, altrimenti se si vuole godere dello spazio sotto ai portici, beh, il notevole tappeto sonoro dei Nostri finisce con l'assomigliare ad un piatto rumore di fondo. Diciamolo subito, a scanso di equivoci: la location è stupenda ma ovviamente non pensata per spettacoli amplificati e l'organizzazione fa a dir poco miracoli, riuscendo comunque a proporre una programmazione fitta e interessante nonostante risorse (economiche) che immaginiamo ridotte. Detto questo – per non ricadere nel solito cliché del perugino lamentante – il resto della serata. E il resto della serata è un signor concerto di 3 simpatici ragazzotti di Palermo – i Waines – che propongono un incendiario rock-blues da far invidia a palcoscenici più noti (chissà di non rivederli fra qualche anno al Trasimeno Blues). Anima southern blues e acidità vintage alla White Stripes, rimiscelate con sonorità quasi disco (memorabili le cover dei Prodigy e dei Chemical Brothers): un sound che cattura al volo, fa muovere le anche e – per i meno timidi – azzardare un ballo sul posto (per farvi un'idea nella colonna di destra potete vedere un breve video della serata). Una bella scoperta, da rivedere e risentire, che si gode però un pubblico non molto numeroso, ed è questa forse la vera nota dolente della serata. Sarà stata la scarsa pubblicità, sarà stata l'attitudine scalettocentrica che ormai ammorba il fantomatico popolo della movida perugina, fatto sta che a Sant'Anna saremo stati a voler essere larghi un centinaio di persone (nell'ora di punta). Eppure per l'ingresso era richiesto un obolo di 3 euro, e chi avesse voluto rischiare non ne sarebbe tornato deluso. Che invece dell'offerta culturale, ai lamentanti perugini (e di importazione) manchi invece la curiosità?

Nella foto in alto i Waines, qui sotto i Perfect Trick




Stasera, se il tempo regge (ma pare reggere), archiviata la parentesi mondiale ci faremo probabilmente un giro al parco Sant'Angelo. Qui si esibisce Samuel Katarro & his tragic band (da tenere d'occhio) , che presenta il suo nuovo album, e la serata è aperta dai The Soul Sailor & The Two Fuckers, perugini visti – ed apprezzati – già qualche mese fa al concorso Suoni in movimento 2010. Tanto, le scalette del Duomo dovrebbero rimanere comunque al proprio posto.

Sport cittadini: slalom di pali, alberi e buche in via Vecchi


Bebè in passeggino e disabili in carrozzina costretti allo slalom selvaggio. La nuova disciplina la obbligano i marciapiedi di via Annibale Vecchi, nel quartiere perugino di Elce. Alberi e pali della luce, a pochissima distanza l’uno dall’altro, come ennesima barriera architettonica. Il marciapiede stretto e a groviera e gli ostacoli insormontabili che lo occupano interamente rendono impraticabile una strada trafficata e centrale della zona, dove si trovano servizi e locali: raggiungere lo sportello delle Poste, bar, pizzerie e librerie si trasforma in un’impresa per chi ha difficoltà di mobilità.
Alle mamme che aspettano il tardo pomeriggio per far prendere un po’ d’aria al piccolo di casa consigliamo paradossalmente di salire in macchina e dirigersi verso il percorso verde se non vogliono far venire al bambino il mal di passeggino a causa dei continui slalom tra alberi e pali della luce. E ai disabili costretti in carrozzina suggeriamo di evitare passeggiate in zona: percorrere il marciapiede di via Vecchi sarebbe impossibile e spostarsi sulla carreggiata pericoloso. Ma non ve la prendete troppo: il Comune di Perugia aveva previsto un luglio di afa insopportabile. Meglio restare tra quattro mura che affrontare le torride temperature perugine.

martedì 6 luglio 2010

Cranberries, annullato il concerto di questa sera a Spello


Era senza dubbio uno degli appuntamenti più attesi dell'estate perugina, il concerto dei Cranberries di questa sera a Villa Fidelia di Spello, previsto nell'ambito dell'edizione 2010 di Rockin' Umbria.
Purtroppo per i fan del gruppo irlandese, però, il tam tam on line delle ultime ore è stato confermato ufficialmente: il concerto è stato annullato per motivi di salute della cantante Dolores O' Riordan, tanto che a questo punto lo stesso tour estivo della band è stato interrotto.
Per chi non vuole privarsi, in ogni caso, di una serata di musica, a questo punto segnaliamo il concerto dei siciliani Waines e dei perugini Perfect Trick, al chiostro di Sant'Anna, a Perugia, a partire dalle 22 (è uno degli appuntamenti della II edizione dell'Inchiostro festival).

lunedì 5 luglio 2010

Di chi è questo? Il "Bosco" di via XX settembre.


Abbandono, degrado e pressapochismo. E' capitato a tutti – passeggiando in città – di notare QUEL parcheggio che parcheggio non è, QUEL marciapiede su cui è impossibile camminare, QUELLA buca che più buca non si può. Al che la domanda: si ma di chi è la colpa? Chi dovrebbe intervenire e non interviene? A chi spetterebbe la manutenzione?
Inauguriamo oggi a questo proposito la rubrica “Di chi è questo?". Di volta in volta segnaleremo – anche con il vostro aiuto (a proposito, scriveteci e inviateci le vostre segnalazioni a perugia24@gmail.com) - storture, segni di degrado e abbandono. Per cercare di capire – andandone a chiedere conto - a chi spetterebbe tutelare, partendo dalla cura delle piccole cose, salute e vivibilità della nostra città. E, parafrasando una datata canzonetta nazionalpopolare di un certo successo, non è detto che non si scopra che i famosi “altri” - che tutto dovrebbero fare e garantire – alla fine siamo noi cittadini.

Cominciamo oggi con il marciapiede di via XX settembre, all'altezza del distributore di benzina Agip: qui, come si può vedere dalla foto, attorno ai due alberi è ormai cresciuta una rigogliosa e fitta vegetazione che impedisce letteralmente di camminare, e costringe a scendere sulla strada se si vuole proseguire. Non che si inviti a un disboscamento selvaggio e sconsiderato, ma semplicemente ci si chiede: chi dovrebbe per lo meno dare una sistemata a queste aiuole che ormai più tali non sono?

domenica 4 luglio 2010

E luce fu. Pure troppa.

Luci in centro accese tutta la notte e a pieno regime. Per questioni di sicurezza, da domani sarà così. Ma, a quanto pare, luminarie troppo zelanti hanno addirittura anticipato l'entrata in vigore del provvedimento approvato in giunta giovedì 1 luglio, ampliandone il raggio d'azione, con buona pace degli sprechi.
Come testimoniano queste immagini scattate poche ore fa, infatti, in varie vie del centro le luci sono rimaste accese fino a giorno inoltrato (e non sappiamo se lo sono tuttora al momento della pubblicazione di queste righe). Oltre ai 3 esempi pubblicati qua sotto, lampioni illuminati ci sono stati segnalati nella parte finale di via dei Priori - zona San Francesco al Prato - e in tutte le viuzze attorno, ma anche in via della Sposa e via Pellini dall'arco di via della Sposa fino all'inizio di via Antinori (altre foto le potete trovare nel nostro album su flickr)

Nelle foto, da sinistra: via Tornetta, via della Sposa e via del Tordo